Oggi cade la neve, come non essere ispirati da cotanto titolo, ogni inverno di quando andavo a scuola alle elementari, e cadeva la prima neve arrivava inesorabile il tema "oggi cade la neve, le tue impressioni". Che poi, diciamocelo, che impressioni vuoi che faccia la neve che cade.
Però ora che sono anziano ho compreso che le impressioni variano a seconda del periodo della vita, e tutto questo l'ho capito grazie a quei maledetti temini che arrivavano così come la bassa pressione, praticamente previsti da Bernacca.
Ricordo, quando ero giovane e brutto (solo una delle due cose è rimasta col tempo) vedevo nelle giornate di neve una grande festa la possibilità di un mondo magico, ovattato e silenzioso, pieno solo dei nostri schiamazzi e delle nostre risa. Poi crescendo un po', ma mica molto, nelle giornate di neve vedevo la felicità del silenzio e della solitudine, ricordando solamente il rumore delle lamine degli sci in lontananza. Che bello era, ricordo che salivo all'alpe di Mera e sulla seggiovia (vecchissima, si saliva ancora di lato, ma fatta a Berna) sentivo solamente le lamine in lontananza che arrivavano dal Camparient oppure dalla pista di rientro. Un paesaggio magico e ovattato, nessun rumore. Poi dopo un po' gli anni bui, quando nevicava riuscivo solamente a vedere il traffico e l'impossibilità di raggiungere la sede di lavoro, lontana, dove, secondo me, tutti aspettavano il sottoscritto, dove i bit si sarebbero fermati senza la mia presenza, fortunatamente, poi, ho scoperto che non era vero nulla e che i bit sarebbero andati ugualmente con o senza di me.
Poi si arriva ormai ad età "avanzata" e quando nevica nasce un mix di emozioni, emozioni fanciullesche di felicità e di gioia, mischiate a emozioni di solitudine ed introspezione. Di silenzio.
Oggi guardo con gioia la neve che cade, essa uniforma tutto, colora tutto di bianco e rende uguali, ma diversi gli oggetti. Li vedi unici, ma simultaneamente risultano uguali tra loro, ovattati. La neve sarebbe una splendida società, ci renderebbe simili, paritari, con uguali diritti ma unici nel nostro essere.
Poi guardo ancora la neve e ne sento il silenzio, i rumori vengono soppressi, sparisce quel rumore di fondo, inutile, e resta il rumore vero, quello che conta e quando questo non c'è, restiamo noi, con le nostre paure i nostri sogni e desideri.
Interessante il volo che mi sono permesso stasera, il tutto nasceva da fatto che guardavo nevicare e pensavo ad oggi.
Oggi IO sono andato al lavoro, mentre la mia compagna è rimasta a casa in ferie. Dopo la giornata saluto Lorenzo e faccio i bagagli per uscire dall'ufficio, ma mi rendo conto che qualcosa manca, sembra che io mi sia dimenticato di qualcosa, qualcosa di cui è scontata la presenza, ma apprezzo ogni volta che non c'è.
Stasera mancava la mia Ale, certo era a casa e mi aspettava, ma mi è mancata l'uscita da solo, il bacetto al semaforo, camminare fianco a fianco, evitando i piccioni sul filo, per arrivare al parcheggio, salire scherzando in auto e ridere per la strada. Queste cose, ogni giorno, sono scontate, ma non è così. Ho combattuto e sofferto per averle e mi rendo conto, solo a volte, che in realtà devo meritarle ogni giorno, devo fare del mio meglio per mantenerle. E' bello averla a fianco ogni giorno, andare e tornare dall'ufficio con i suoi sorrisi.